L’Aikido È lo Studio dei Principi Fondamentali

GOZO SHIODA - "Non è importante come si utilizza ciascuna tecnica. Piuttosto, la chiave è scoprire il riai che esiste all’interno delle tecniche. Se non si capisce questo, in una situazione disperata le cose andranno male e poi diremo cose come: 'Lui non ha reagito nello stesso modo in cui le persone reagiscono durante la pratica, quindi la mia tecnica non ha funzionato'. Di conseguenza, daremo l’impressione che l’Aikido sia inefficace. Pertanto, conoscere le singole tecniche dell’Aikido non è ciò che ci porta a comprendere l’essenza dell’Aikido. Questa arriva solo quando comprendiamo appieno il riai." Tratto da Gozo Shioda: Aikido Shugyo - Armonia nello scontro, in parte biografia, in parte filosofia dell’allenamento, in parte raccolta di storie e informazioni su Morihei Ueshiba, questa opera fondamentale e profonda ripercorre le esperienze di formazione diretta di Shioda al fianco del Fondatore, il suo vissuto in tempo di guerra e gli anni trascorsi come direttore dello Yoshinkan.

Il Dojo è una Dimora

di SILVANO D'ANTONIO - Che cosa è per voi il dojo? Mille praticanti, mille spiegazioni/sentimenti. In questo intervento - tratto da Il Dōjō, opera realizzata da Marco Aliprandini che include la visione multifocale di 23 colleghi insegnanti - sentiamo cosa rappresenta il dojo per Silvano D'Antonio, maestro di lungo corso dell'Aikikai d'Italia e pilastro dell'Aikido altoatesino

La Didattica del M° Hiroshi Tada

di FABRIZIO RUTA - Anche se all’inizio del proprio percorso aikidoistico si è giustamente più concentrati sull’apprendimento tecnico e sull’allenamento fisico, proseguendo nella pratica si è sempre più affascinati e attratti dall’aspetto invisibile nascosto; cresce l’interesse per la filosofia orientale, per i nessi tra pratica sul tatami e vita quotidiana, per gli aspetti spirituali della Via dell’aiki. Si finisce con il superare la dicotomia tra pratica interna ed esterna, fisica e mentale e si inizia a comprendere l’unità dell’Essere e a capire che i due aspetti devono procedere affiancati e di pari passo. Questa è la specifica visione didattica del maestro Hiroshi Tada, come Egli stesso ha avuto cura di spiegare e sviscerare in dettaglio nel corso di sei decenni di insegnamento in Europa. Il M° Tada tiene molto a questi aspetti. Mi ha più volte ribadito con parole piene di enfasi: “Ruta, mi raccomando, bisogna diffondere con cura e precisione il ki no renma!”. Questo è anche uno dei motivi che mi ha convinto a scrivere Aikido - La via della non-contrapposizione negli insegnamenti del maestro Hiroshi Tada. Si tratta di un testo che negli anni ho sempre desiderato compilare, ma la cui stesura e pubblicazione, soprattutto per pudore, ho sempre rinviato. Oggi ve lo presento nell'edizione preparata con cura da The Ran Network

L’ Opa – Il Nonno

di MARCO ALIPRANDINI - La figura del gladiatore, del cavaliere, del soldato, del samurai, dell’uchideshi di ieri non è sovrapponibile a nessuna figura di oggi. Il concetto attuale di efficacia è diventato completamente diverso, forse è diventato più sottile, più stratificato. Credo che nel nostro tempo non ci sia la necessità di un combattimento fisico, o per lo meno non sia la necessità più impellente. Oggi, e questo è nella radice stessa della parola aikido, c’è bisogno di ‘armonia’, di resilienza, di tolleranza, di gentilezza e di comprensione reciproca. Tratto da Il Dōjō, il libro realizzato da Marco Aliprandini con la visione multifocale di 23 colleghi insegnanti, quello di Marco sensei è il testo definitivo sul significato del nostro luogo di pratica

L’Indipendente

di UGO MONTEVECCHI - I tatami delle arti marziali sono pieni di allievi-copia del loro maestro, ma per fortuna ci sono delle notevoli eccezioni. Ugo Montevecchi, allievo diretto di Yoji Fujimoto sensei e suo assistente negli anni ’90 presso l’Aikikai Milano, ha da tempo dispiegato le ali e scelto una sua via indipendente. Responsabile di uno dei dojo maggiormente attivi dell’Aikido italiano e direttore tecnico dell’Aikikai San Marino, Montevecchi porta nella sua pratica e nelle sue parole un’energia e una schiettezza non comuni nel mondo del Budo. Eccovi in anteprima un estratto da "L'Indipendente - Intervista a Ugo Montevecchi", appena pubblicato da The Ran Network

Le Soggettività nell’Aikido

di GIANCLAUDIO MARIA VIANZONE - Molti “Maestri” occidentali nutrono l’errata convinzione che i principi etici e filosofici del Budo, fra cui è insito l'Aikido, possano mutarsi, così come le tecniche, in base alla propria soggettività. Il problema della soggettivizzazione, è strettamente legato al carattere “individualista” della società occidentale, oggi sempre più marcatamente, ma la visione cosmologica e Shinto-buddhista del popolo nipponico è invece attualmente palese nelle sue implicazioni antropo-socio-culturali. Non è una questione di “interpretazione” ma la preponderante esigenza di non confondere l’apparenza con l’essenza

Dove Sta Andando l’Aikido?

di LUIGI CARNIEL - Nello sviluppo dell'Aikido contemporaneo "vedo lo specchio della società odierna in cui la violenza deve essere bandita, scacciata ovunque, sia verbalmente (attraverso il politicamente corretto) sia attraverso i comportamenti. Distorciamo persino i testi in modo che i nostri cari bambini non imparino la violenza. Per mancanza di coraggio, ci indulgiamo in questa ‘harmony-light’ che, inserita in seno all’aikidō, lo fa presentare come un’arte marziale pacifica. In questo modo si è convinti di praticare un budō non violento. Così però si dimentica che l’Uomo è violento per natura, e che anche la cosiddetta ‘non violenza’ è, nei fatti, violenta essa stessa"

L’Aikidō e il Randori Incompleto

di ADRIANO AMARI - Per poter camminare nella pienezza del “Jutsu” bisogna accumulare gli elementi necessari per comprendere attraverso questo il “Dō”, o varietà del divenire, e il proprio posto in esso. Purtroppo, la maggioranza dei corsi d’Aikidō si ferma alla fase iniziale del primo gradino, credendo in una visione supposta olistica della pratica e in un falso concetto di inesistente “neutralizzazione della violenza e ristabilimento dell’armonia”

A Verifiable Approach

by JOHN BAILEY - One of the reasons Aikido is waning in popularity is that it’s becoming a ‘dead’ art. Most people won’t explore the Aikido universe creatively, so they can’t use creative methods to teach. I recommend to everyone I share with to do quality experimentation – to make a reasonable investment in a method, and to see what the outcomes of that are for their context. This article is an extract from the "Innovator - Interview with John Bailey", a booklet full of ideas and suggestions about how to develop creativity in our daily Aikido practice

Lo Spiritualismo nell’Aikido e lo Shugyo

di JACQUES PAYET - Interi sistemi di Aikido si reggono sullo "spiritualismo" ad esso inerente e sulle relative forme di pratica promulgate dalle associazioni di riferimento. Gozo Shioda e il suo Yoshinkan percorrono una strada differente, lo Shugyo, un cammino personale, unico e irripetibile, scoperto autonomamente dall'individuo che paga il prezzo di una pratica severa. Jacques Payet, allievo storico di Shioda sensei, ci parla di quanto sopra in un capitolo tratto da "L'Uchideshi - Intervista a Jacques Payet", il suo libro-intervista recentemente edito da Aikido Italia Network Publishing