L’Aikido È lo Studio dei Principi Fondamentali


“Non è importante come si utilizza ciascuna tecnica. Piuttosto, la chiave è scoprire il riai che esiste all’interno delle tecniche. Se non si capisce questo, in una situazione disperata le cose andranno male e poi diremo cose come: ‘Lui non ha reagito nello stesso modo in cui le persone reagiscono durante la pratica, quindi la mia tecnica non ha funzionato’. Di conseguenza, daremo l’impressione che l’Aikido sia inefficace. Pertanto, conoscere le singole tecniche dell’Aikido non è ciò che ci porta a comprendere l’essenza dell’Aikido. Questa arriva solo quando comprendiamo appieno il riai.” Tratto da Gozo Shioda: Aikido Shugyo – Armonia nello scontro, in parte biografia, in parte filosofia dell’allenamento, in parte raccolta di storie e informazioni su Morihei Ueshiba, questa opera fondamentale e profonda ripercorre le esperienze di formazione diretta di Shioda al fianco del Fondatore, il suo vissuto in tempo di guerra e gli anni trascorsi come direttore dello Yoshinkan.

di GOZO SHIODA

Personalmente, ritengo che l’Aikido sia la via dello shugyo [1]. Certo, c’è l’allenamento fisico attraverso il quale diventiamo più forti, ma oltre a questo, ritengo che quando si inizia a praticare Aikido si intraprenda anche una formazione spirituale per la vita. Di riflesso, ci sono metodi di pratica adeguati a ciascun individuo, ma diventare fisicamente forti non è necessariamente l’obiettivo principale di questo allenamento. Pertanto, non credo che le discussioni su cose come la forza fisica abbiano davvero alcun significato nell’Aikido. Quando pensiamo all’Aikido come arte marziale, tuttavia, una cosa può essere affermata in modo categorico: cioè, piuttosto che fare affidamento sulla forza o su qualsiasi altra cosa, l’Aikido si conforma ad alcuni principi fondamentali. Se si seguono questi principi dell’Aikido, si sarà in grado di difendersi.

La pratica dell’Aikido non vi farà venire braccia spesse come tronchi, né vi darà un corpo come una corazza resistente a qualsiasi tipo di colpo. Tuttavia, se i vostri movimenti e il vostro uso della forza seguono i principi fondamentali dell’Aikido, sarete in grado di controllare un avversario fisicamente più forte di voi.

È grazie ai miei studi di Aikido che sono riuscito a vivere così a lungo. Ho resistito alle difficoltà della Seconda Guerra Mondiale e ho affrontato situazioni estremamente difficili, ma in qualche modo sono riuscito a sopravvivere fino ad oggi. Anche questo, a mio avviso, è un dono che ho ricevuto dalla mia formazione nell’Aikido. In certi frangenti, sono stato in grado di difendermi grazie ai principi fondamentali dell’Aikido. Questo disegno logico delle tecniche, quello che potremmo definire il loro fondamento, da tempi lontani nelle arti marziali è stato chiamato riai [2]. Se si muove il corpo in conformità con il riai, non è necessario avere molta forza e si è in grado di controllare l’avversario in modo del tutto sicuro. In breve, si può dire che l’allenamento dell’Aikido ha lo scopo di far muovere il nostro corpo in conformità con il riai.

Tuttavia, c’è qualcosa che non dovrebbe essere frainteso. Il fatto di aver imparato le tecniche di base non significa che il riai sia stato raggiunto o compreso. Infatti, discussioni come “kotegaeshi funziona se lo si fa in questo modo” o “nikajo è doloroso se lo si fa in questo modo”, pur essendo invariabilmente interessanti per gli studenti, sono davvero irrilevanti. Certo, si tratta di abilità che gli studenti devono acquisire in modo naturale, ma non ha senso giudicare l’efficacia dell’Aikido in base a questi standard. Non è importante come si utilizza ciascuna tecnica. Piuttosto, la chiave è scoprire il riai che esiste all’interno delle tecniche. Se non si capisce questo, in una situazione disperata le cose andranno male e poi diremo cose come: “Lui non ha reagito nello stesso modo in cui le persone reagiscono durante la pratica, quindi la mia tecnica non ha funzionato”. Di conseguenza, daremo l’impressione che l’Aikido sia inefficace. Pertanto, conoscere le singole tecniche dell’Aikido non è ciò che ci porta a comprendere l’essenza dell’Aikido. Questa arriva solo quando comprendiamo appieno il riai.

Se i nostri movimenti sono coerenti con il riai, la nostra dipendenza dalle singole tecniche scomparirà spontaneamente. E una volta sparita, indipendentemente dai movimenti che ci troviamo di fronte in un avversario, saremo in grado di adattarci e di affrontarli.

Quando si giunge a questa conclusione, si può cominciare a vedere il valore reale dell’Aikido come arte marziale, come budo.

Tratto da Aikido Shugyo di Gozo Shioda

Copyright The Ran Network ©2023
Tutti i diritti sono riservati. Ogni riproduzione non espressamente autorizzata è severamente proibita

Note

[1] Il termine shugyo in realtà non ha nessun equivalente in italiano. Implica allenamento intensivo e concentrato, ed essere dediti, non diversamente dal tipo di formazione che ci si aspetterebbe di trovare tra i monaci di un tempio Zen, per esempio. In effetti, il termine di per se è preso in prestito dal mondo della religione, nel quale si riferisce a una situazione in cui l’adepto si è dato del tutto al proprio maestro. Il vero shugyo significa che lo studente vive con il maestro ed è quotidianamente sottoposto ad allenamento e studio. Anche se viene normalmente tradotto come “allenamento”, shugyo rappresenta molto di più della solita idea di andare a praticare due o tre volte a settimana. Andrebbe considerato come una forma di immersione in qualcosa con la totalità del proprio essere. [NdT]

[2] Riai è un altro termine che in realtà non ha equivalente in lingua italiana. Si riferisce alla ragione logica sottesa all’efficacia di una tecnica. Si tratta del principio sotteso sul quale si fonda la struttura della tecnica. Nel testo abbiamo tradotto riai con “principi fondamentali”. [NdT]


Gozo Shioda: Aikido Shugyo – Armonia nello Scontro
The Ran Network – I Classici del Budo #5

In parte biografia, in parte filosofia dell’allenamento, in parte raccolta di storie e informazioni sul fondatore dell’Aikido, Morihei Ueshiba, in questa opera fondamentale e profonda Shioda Sensei ripercorre le sue esperienze di formazione diretta al fianco del Fondatore, il suo vissuto in tempo di guerra e gli anni trascorsi come direttore dello Yoshinkan. Shioda utilizza inoltre innumerevoli aneddoti per trasmettere importanti intuizioni sul funzionamento e sull’applicazione delle tecniche nell’Aikido.

Aikido Shugyo ispirerà chiunque sia interessato alle arti marziali tradizionali con i suoi insegnamenti, le sue impareggiabili storie, il suo approccio diretto all’applicazione delle tecniche di Aikido. Non un manuale tecnico, Aikido Shugyo è fondamentalmente un monologo che Shioda Sensei tiene con i suoi studenti verso la fine della sua affascinante storia allo scopo di condividere con loro le proprie esperienze di vita.

Aikido Shugyo offre una rara visione d’insieme da parte di uno dei principali e più noti marzialisti del nostro tempo. Considerato un “classico” nella sua edizione originale giapponese, è un testo obbligatorio per ogni biblioteca di arti marziali.