I Cinque Animali di Shaolin Secondo Bushi Matsumura – La Tradizione del Matsumura Seito Shorinryu


In quest’articolo cercherò di presentare una panoramica generale ma esauriente della linea di Shuri-te più “antica” esistente ossia il Matsumura Seito Shorinryu, attraverso le informazioni che mi sono state fornite da uno dei miei maestri, Takaya Yabiku Sensei, sotto il quale ho approfondito lo stile stesso ad Okinawa, dopo averlo studiato in precedenza seguendo altri insegnanti

di ANGELO BONANNO

Lo Sui-di o Shuri-te 首里手 si riferisce ad un termine usato prima della II Guerra Mondiale per indicare un’arte marziale indigena dell’area di Shuri (Prefettura di Okinawa), la vecchia capitale del regno delle isole Ryukyu, dove risiedeva il re e la nobiltà presso il palazzo reale Shuri-jo.

A metà e a fine del XV secolo il governo di Ryukyu proibì la detenzione di armi. Lo stesso avvenne anche quando si verificò l’invasione dei Satsuma nel 1609. Questa ripetuta situazione è considerata spesso come la causa della genesi del futuro Karate e della sua pratica in segreto come metodo di difesa personale, ma ciò è vero solo in minima parte. La sua formazione risulta essere molto più complessa, e lo sviluppo reale del Karate così come conosciuto oggi è la sintesi di esperienze provenienti da diversi ambiti, a partire da quello aristocratico per arrivare a quello popolare.

Si sa, infatti, che in Okinawa vi era un metodo di grappling denominato Tegumi 手組 (anche Muto 無刀) ed un metodo percussivo denominato Ti’gwa 手小 o più in generale Te 手 (tecnica di mano – Di in okinawense), che tra il XVIII ed il XIX secolo, amalgamandosi, si svilupparono in due pseudo sistemi, Shuri-te (mano di Shuri) e Naha-te 那霸手 (mano di Naha, che era un’area commerciale), entrambe diffuse intorno alle medesime città. Una terza corrente inferiore, ma prossima allo Shuri-te, fu il Tomari-te 泊手 (mano di Tomari) che era diffusa intorno all’omonimo villaggio e veniva chiamata spesso anche Inaka-te 田舎手 (mano dei contadini). Questi metodi di lotta differivano nelle origini geografiche ma, in verità, avevano tutti una radice comune nel Quanfa 拳法, la boxe cinese che gli abitanti di Okinawa identificavano come To-te 唐手 (Tu-di – mano di Tang o mano cinese). Si dice che lo Shuri-te, nello specifico, fosse praticato dai guerrieri della classe aristocratica Yukatchu di Okinawa, in particolare dai Pechin.

Kanga Sakugawa (佐久川 寛賀)

Si sostiene che lo Shuri-te iniziò a diffondersi in maniera più strutturata grazie al maestro Kanga Sakugawa, che studiò inizialmente sotto un Pechin della corte reale e successivamente sotto il guerriero cinese Kushanku; il suo principale studente fu Sokon Matsumura al quale si ritiene insegnò per almeno cinque anni.

Sokon Matsumura, conosciuto come Bushi Matsumura, è il personaggio che, in realtà, viene riconosciuto come il vero padre dello Shuri-te e di tutte le linee del Karate moderno che ne derivano. Sokon Matsumura 松村武士宗棍 (forse 1797/1796/1798/1809 – 1889/1899) fu servitore abile e fidato di ben tre re di Ryukyu, in qualità di istruttore capo delle guardie e funzionario del regno. Si sostiene che Matsumura, già esperto di tecniche autoctone okinawensi e studente di Sakugawa, studiò il Jigen-ryu Kenjutsu in Giappone, il Chuanfa direttamente in Cina, nonché il Hakutsuru-ken nel Fujian.

Pare che intorno al 1836 o 1839, o più tardi, Matsumura partì per Pechino, in veste di funzionario del regno per consegnare un tributo all’imperatore. Non si sa per quanto tempo si stabilì in Cina, presumibilmente per 15 mesi, e qui si addentrò nell’arte del Chuanfa del Nord; pare che il suo maestro fu il guerriero Iwa (Wei Bo in cinese) che lo allenò nelle tecniche di uno stile interno del Wushu di Henan, chiamato Xingyi Quan 形意拳 (boxe del corpo e della mente). La leggenda vuole che si addestrò nel famoso Tempio di Shaolin tra i monti Song-shan.

Avrebbe in seguito viaggiato ancora in Cina, nella provincia del Fukien, in missioni diplomatiche per il re, e qui avrebbe appreso molte tecniche tipiche degli stili zoomorfici del Sud. Si ritiene che si addestrò sotto il maestro Ason, nonché sotto il maestro Wangshi’an (o Wang Shin zan), approfondendo il Fujian Baihe Quan 福建白鶴拳, la Boxe della Gru Bianca del Fujian (Fukien Hakutsuru-ken in giapponese), ma non si hanno elementi certi a riguardo.

Sokon Matsumura (松村武士宗棍)

Non si sa, dunque, quanto sia il tempo complessivo che Matsumura dedicò ai viaggi e agli studi in Cina: alcune autorità ritengono per 26 anni, altre per soli 10 anni. Pare che Matsumura portò Iwa con sé ad Okinawa nel 1860, e questi vi restò fino al 1880 istruendo molti altri artisti marziali locali, per cui è presumibile che Matsumura compì viaggi in Cina nell’arco di almeno vent’anni.

Molti dei suoi studi sulla lotta cinese avvennero comunque ad Okinawa stessa, in quanto nel corso degli anni si imbatté in diversi praticanti provenienti dalla Cina che probabilmente gli insegnarono alcune antiche forme tecniche (taolu) ormai andate perse e dalle quali egli estrapolò i futuri personali kata: si pensi il famoso aneddoto che lo vede coinvolto in uno scontro con il guerriero cinese Chinto, da cui l’omonimo kata.

Quando la sua permanenza ad Okinawa fu stabile, Matsumura iniziò ad organizzare tutto ciò che aveva appreso in un sistema coerente, miscelando così gli elementi degli stili cinesi (Quanfa) con quelli del metodo autoctono dell’isola (Di) e forse con l’influenza avuta dal Ken-jutsu (Jigen-ryu). Codificò alcuni kata per favorire l’insegnamento e diede così vita ad un vero e proprio metodo strutturato che prese il nome di Machimura Sui-di 松村首里手 (Matsumura Shuri-te).

La leggenda sostiene che Matsumura portò dal sud della Cina (tra il 1830 e il 1845) due taolu del metodo della Gru Bianca senza alterarli, essi sarebbero oggi conosciuti come Matsumura Sanchin e Matsumura Hakutsuru. Avrebbe creato i kata Naifanchi e Paisai, inoltre avrebbe modificato taolu cinesi in base alle proprie concezioni dando vita ai kata Ping’an (Pinan), Chinto, Sesan, Useishi (Gojushiho), Kushanku (quest’ultimo da una forma primordiale già sviluppata dal suo maestro Sakugawa), forse anche Lohai (Rohai) e Hakutsuru-Mei.
Nacque così la linea più antica di Shorin-ryu, dei suoi rami e di stili moderni come Kobayashi-ryu, Matsubayashi-ryu, Shobayashi-ryu, etc.

Hohan Soken Sensei 祖堅方範

Nel corso degli anni Sokon Bucho Matsumura ebbe diversi allievi, ai quali insegnò differentemente. Non avendo un primogenito, in quanto il figlio era morto, Matsumura lasciò l’eredità segreta del metodo di combattimento di famiglia al nipote Nabe 松村ナビータンメー (forse 1850/60 – 1930), che a sua volta lo lasciò al nipote Hohan Soken, colui che cambiò il nome da Matsumura Shuri-te a Shorin-ryu Matsumura Seito Karate-do 少林流. Per cui, quest’ultimo può essere considerato il ramo più antico e meno alterato dello Shorin-ryu avendo diretto legame con lo Shuri-te di Matsumura.

Le informazioni storico-tecniche più dettagliate di tipo ortodosso cui possiamo riferirci, provengono prevalentemente proprio dall’ultimo erede del metodo di Matsumura, ossia Hohan Soken Sensei. Soken istruì molti futuri famosi maestri di Okinawa (tra cui appunto Takaya Yabiku), ai quali fornì aneddoti e spiegazioni specifiche sul Matsumura Shuri-te, così com’egli chiamava ancora il proprio modo di fare Karate prima di fondare lo stile Seito negli anni ‘60.

Il quegli anni Hohan Soken Sensei 祖堅方範 (25 Maggio 1889, alcuni testi indicano il 1891 – 30 Novembre 1982) apriva l’insegnamento del proprio metodo di Karate a persone esterne alla famiglia. In questo modo dava il via ad un processo di ulteriore sviluppo tecnico e diffusione di uno stile che, forse fino a quel momento, non aveva conosciuto influenze esterne e certamente non aveva avuto la possibilità di essere apprezzato per la sua ricchezza tecnica e formativa.

Quando Hohan Soken Sensei decise di “stabilizzare” lo stile di famiglia, decise che il syllabus ufficiale sarebbe stato:

  1. Pinan sho, ni
  2. Naifanchi sho, ni
  3. Paisai sho, dai
  4. Useishi
  5. Chinto
  6. Rohai
  7. Kushanku.

Per un certo periodo di tempo egli contemplò anche il kata Matsumura Sanchin come forma basilare, il Sesan e il Matsumura Hakutsuru come forme apicali, ma ben presto decise di omettere il Sanchin e il Sensan e mantenere solo il Hakutsuru come kata più avanzato del sistema.

Pare che Soken Sensei spiegò spesso a suoi studenti più intimi che la strategia principale dello Shuri-te è basata sul metodo Wu Xing Quan 五行拳 o Box dei Cinque Animali, che è un metodo di addestramento solitamente incorporato in una forma “ridotta” nello Xingyi Quan.
Soken Sensei spiegò che vi è una stretta correlazione tra questo stile cinese e i principali kata dello Shuri-te, in particolare: il Pinan rappresenterebbe la tigre, il Naifanchi rappresenterebbe il leopardo, il Paisai è il serpente, il Kushanku rappresenterebbe il drago/gru e il Hakutsuru la gru bianca. Questa peculiarità caratterizza fortemente la strategia di combattimento dello Shuri-te che incorpora in sé tutti gli elementi tattici dei cinque animali rendendo il combattente estremamente duttile ad ogni tipo di situazione.

Una posizione del kata Hakutsuru (Angelo Bonanno)

Ogni quan di Shaolin ha delle proprie peculiarità. In generale si può osservare che le tecniche dello stile della tigre sono ampie e potenti, quelle dello stile del leopardo sono simili ma più corte e rapide, lo stile del serpente è specializzato nella gestione del ma-ai (distanza di combattimento) al fine di colpire con tecniche improvvise, lo stile del drago è caratterizzato da tecniche di spazzata e proiezione dell’avversario, in fine lo stile della gru è specializzato in tecniche corte e molto dinamiche, la cui potenza deriva dalla loro mobilità.

Nello Shuri-te tutte queste caratteristiche sono amalgamate con raffinatezza, infatti ogni singolo kata del metodo rappresenta uno stile dei cinque animali ma in ogni kata le caratteristiche di un animale si fondono con quelle degli altri creando delle forme tecniche uniche ed estremamente ricche di elementi strategici da studiare. Nell’insieme, poi, tutti i kata sono permeati della qualità di movimento e delle particolarità tecniche dello stile della Gru Bianca, rendendo il praticante un lottatore dinamico, agile ma nel contempo potente e insidioso negli attacchi.

Nello Shuri-te l’allenamento è quasi esclusivamente basato sulla pratica dei kata, che sono considerati il mezzo più importante per l’assimilazione e l’addestramento delle strategie di lotta e delle tecniche. Nei kata è contenuto tutto il sapere del metodo ortodosso e tutta l’eredità dello stile di famiglia, così da essi non si può prescindere in alcun modo!

Yabiku Sensei con Angelo Bonanno

I kata dello Shuri-te, come già detto, rappresentano gli stili dei cinque animali di Shaolin formalizzati secondo le esperienze e la visione di Bushi Matsumura; gli stili dei cinque animali vengono insegnati, nel metodo cinese, secondo l’ordine prestabilito di Hu (tigre), Bao (leopardo), She (serpente), He (gru) e Long (drago), in quanto essi sviluppano “cinque essenze” o abilità.

Questi stili zoomorfici sviluppano contemporaneamente facoltà esterne relative all’arte del combattimento e facoltà interne inerenti la coltivazione dello spirito. Lo stile di ogni animale permea il praticante di una qualità o essenza specifica.

Il praticante inizia con lo stile della tigre per sviluppare la forza fisica e la tenacia, segue con lo studio dello stile del leopardo per accrescere l’efficienza fisica e acquisire aggressività spirituale. Successivamente il praticante passa allo stile del serpente che aumenta la flessibilità e dà inizio al processo di interiorizzazione tecnica sviluppando la concentrazione energetica. Prosegue con lo stile della gru che sviluppa ulteriormente l’equilibrio fisico e mentale, ed infine con lo stile del drago completa lo sviluppo della fluidità e dello spirito. Quando l’essenza di ogni stile sarà completamente assimilata, il praticante diventerà resistente come una tigre, rapido come un leopardo, insidioso come un serpente, stabile come una gru e preciso come un drago, e disporrà della virtù del coraggio animata da pazienza e fiducia in sé stesso.

Kushanku kata – Dai Nippon Butokukai Itaria Shibu Seminar

All’apice del sistema si trova, come detto, il Matsumura Hakutsuru kata, cioè il kata tramandato secondo la leggenda esclusivamente all’interno della famiglia e, in seguito, da Soken agli studenti più vicini a lui; questo kata, chiamato spesso “Hakutsuru del Vecchio Uomo”, rappresenta l’ideale tecnico-tattico cui il praticante deve aspirare: esso è come le due facce di una moneta, perché è costituito dal “meglio” di tutti i kata precedenti. Pertanto, è necessario prima studiare l’arsenale tecnico del sistema per comprendere fino in fondo questo kata, ma nel contempo le sue strategie e la qualità di movimento influenzano profondamente tutte le forme precedenti… non si può avere una piena comprensione de il Hakutsuru se non si ha comprensione delle altre forme del sistema. Per contro, non si può aspirare all’ideale tecnico e praticare degnamente le altre forme se non si padroneggia la strategia della Gru Bianca di Matsumura.

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Fonti

  • Intervista a Takaya Yabiku Sensei a cura dell’autore, 2014/15
  • Shorinryu Matsumura Seito Karate-do – Storia, tecnica e filosofia dell’antica mano di Shuri, di A. Bonanno, Ed. Youcanprint, 2^ ristampa 2019

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