Progetto Lemma “Aikido” per l’Enciclopedia Online Treccani


Una collaborazione nata dalla scoperta di un inadeguato testo enciclopedico sull’Aikido sulla famosa Treccani online, ha dato i suoi risultati nella formulazione di un nuovo articolo, frutto di un perfetto esempio di teamwork via Facebook e di awase in nome dell’Aikido tra alcuni insegnanti italiani. L’articolo è ora online e la collaborazione minaccia di continuare con altri progetti editoriali

di SIMONE CHIERCHINI

Ero andato a dare un’occhiata a cosa dicesse la Treccani sull’Aikido per pura curiosità, perché quella era l’enciclopedia di famiglia quando ero ragazzo, e l’immagine di quei monumentali volumi dalla costola marroncina non si dimentica mai.

Ero rimasto contento di trovare una voce dedicata all’Aikido, ma il mio piacere si era ritorto su stesso di fronte alla qualità non eccelsa della spiegazione e alla presenza di un grosso errore al termine dell’articolo, nel quale si affermava che “in Italia, dove i praticanti sono circa 8000 (nel mondo circa un milione), le scuole sono raggruppate nell’Associazione Italiana Aikido”, un’associazione ormai sciolta e che non aveva mai raggruppato nessuno se non i propri seguaci.

Dopo aver segnalato l’anomalia sul nostro forum di Facebook, stimolato da qualche commento ad agire per modificare gli errori presenti nel testo, ho contattato la redazione della Treccani, che devo dire si è immediatamente attivata per eliminare le parti erronee, e per offrire di occuparmi della stesura di un nuovo testo per il lemma Aikido dell’Enciclopedia Online.

Mi è sembrato allora che ci stesse capitando una meravigliosa occasione per mettere assieme competenze e conoscenze di alcuni tra gli insegnanti di Aikido italiani più attivi su internet, e ho proposto loro di scrivere assieme l’articolo, con il sistema del lavoro di squadra, su una chatline dedicata di Facebook.

Ebbene, è andata benissimo. Il lavoro si è svolto con grande entusiasmo, efficienza, professionalità, cortesia e rispetto reciproco, nonostante la totale eterogeneità di provenienza dei partecipanti: uno sforzo congiunto dettato dal puro spirito di servizio, che ha – speriamo – forgiato nuove amicizie e aperto nuove prospettive di lavoro nella direzione della divulgazione di TUTTO l’Aikido italiano.

Per la cronaca, il team di improvvisati redattori che hanno contribuito in svariata misura alla stesura del testo era composto da:
Rino Bonanno
Fabio Branno
Alessio Candeloro
Simone Chierchini
Nino Dellisanti
Max Gandossi
Luca Gri
Andrea Maniscalco
Pasquale Mazzotta
Paolo Muratori
Pasquale Robustini
Marco Rubatto
Fabio Russo
Federico Traversa
Valentino Traversa

in rigoroso ordine alfabetico. Eccovi i frutti di questo progetto.

AIKIDO

aikido Disciplina marziale non competitiva sviluppata dal giapponese Morihei Ueshiba (1883-1969); essa affonda le sue radici in antiche scuole marziali, in particolare il Daito Ryu Aiki Jujutsu. In Italia si è diffusa a partire dalla metà degli anni ’60 e conta a oggi circa 15.000 praticanti.

Le tecniche dell’a. sono indirizzate al controllo dell’equilibrio dell’attaccante, con l’uso minimo della forza; si realizzano in virtù di leve articolari che si concludono in immobilizzazioni o proiezioni; si eseguono evadendo dalla linea dell’attacco, accompagnandone la forza, al fine di ridirigere la spinta aggressiva con movimenti spiraliformi.

L’a. si basa su princìpi e concezioni etiche che rifiutano l’attacco come soluzione dei conflitti. La peculiarità dell’a. è nel rifiuto di ferire il nemico: la massima efficienza in combattimento è raggiunta attraverso la capacità del praticante di entrare in “armonia” con l’avversario, in modo da fondersi con lui in un tutto capace di risolvere lo scontro senza danneggiare nessuno dei due. Verrà sconfitta l’aggressione, non l’aggressore, compresi gli attacchi riconducibili alla sfera emotiva.

Obiettivo dell’a. è l’integrazione della mente con il corpo e lo sviluppo di vigore e benessere; molte sono le persone che vi si avvicinano in quanto metodo di sviluppo psicologico e spirituale. Quando praticato in questo senso, l’a. diventa un metodo completo di sviluppo personale e, proprio per questo, considerato via di illuminazione spirituale, per lo stato di forza e al contempo di saggezza cui mira.

L’a., adatto a persone di ogni sesso ed età e condizione fisica, sviluppa movimenti morbidi e naturali, permette un ottimo esercizio aerobico e tonifica l’intero apparato muscolare in modo bilanciato, aumentando l’equilibrio e la coordinazione motoria. Ciascuno impara seguendo ritmi propri; forza, flessibilità e resistenza vengono sviluppate e potenziate naturalmente. L’a. migliora inoltre la capacità di concentrazione e la prontezza di riflessi, sia fisica che mentale.

Oggi viene utilizzato anche nelle scuole, nei progetti sul bullismo, nelle carceri per il percorso di recupero, nella formazione delle forze dell’ordine, nei percorsi di ampliamento delle abilità per i portatori di handicap.

Il testo, ora online, è visibile presso http://www.treccani.it/enciclopedia/aikido/.

La collaborazione di cui sopra però minaccia di continuare con altri progetti editoriali: restate sintonizzati.

Copyright Simone Chierchini ©2013 

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