Quella che segue è la trascrizione di una intervista con uno dei più grandi maestri di Aikido europei di tutti i tempi, Giorgio Veneri, intervista registrata dopo il suo seminario a Enniskillen, Irlanda del Nord, nel 1998. Come sempre Veneri esprime senza paura le sue opinioni su un soggetto assai delicato
di SIMONE CHIERCHINI
Biografia
Nato nel 1937 a Mantova (Italia), Giorgio Veneri iniziò la sua carriera nelle Arti Marziali studiando Judo e fu promosso Shodan da Koike Sensei. Nel 1963 si laureò in Matematica. L’anno seguente incontrò Kawamukai Sensei, 3° Dan di Aikido, e decise di iniziare la pratica dell’Aikido. Nel 1965 incontrò il Maestro Hiroshi Tada e si innamorò della sua visione dell’Aikido.
Veneri divenne uno dei primi allievi del maestro Tada in Italia e condivise con il suo Maestro l’era dei pionieri dell’Aikido italiano. Nel 1967 organizzò il primo stage estivo europeo di Tada Sensei e continuò a farlo fino al 1995. Nidan nel 1970, Sandan nel 1974, Yondan nel 1979 e Godan nel 1986, nel 1984 Giorgio Veneri fu nominato Rokudan da Kisshomaru Ueshiba Aikido Doshu, primo italiano di sempre. Fu socio fondatore dell’Aikikai d’Italia (1965), della Federazione Europea di Aikido (1976) e della Federazione Internazionale di Aikido (1977). Ricoprì la carica di presidente della EAF (1979-1984) e della IAF (1984-1996).
Giorgio Veneri è stato membro del Consiglio Superiore della IAF, l’organo che si occupa di mantenere intatto lo spirito dell’Aikido come tramandato dal fondatore Morihei Ueshiba. Nel 1984 fu incaricato dalla EAF della diffusione dell’Aikido in Europa orientale e si impegnò per l’insegnamento tenendo seminari in Ungheria, Romania, Bulgaria, Polonia, Cecoslovacchia, Turchia, Unione Sovietica (oggi Russia, Bielorussia, Ucraina, ecc), Sud Africa, Irlanda e Giordania. Giorgio Veneri è venuto a mancare nel marzo 2005.
CHIERCHINI
Due parole, Aikido Tradizionale. Parole che sono state utilizzate e sfruttate sia dagli ignoranti che dagli iniziati. Qual è il tuo punto di vista?
VENERI
Se si utilizza la parola tradizionale, si vuole stimolare la riverenza verso un modo di pensare in cui il passato è sempre migliore del presente. Per quanto riguarda l’Aikido, io non so davvero cosa significhi Aikido tradizionale. Potrei ripetere le parole del Doshu Kisshomaru Ueshiba, “L’Aikido è un organismo vivente e per questo motivo si trasforma e migliora“. Gli allievi diretti di O’Sensei ancora viventi sono pochi e hanno tutti la loro personale interpretazione degli insegnamenti del fondatore, ma nessuno di loro può dire di praticare il ‘vero’ Aikido, dato che copiare le gesta di un altro uomo sarebbe impresa impossibile.
Se dovessi scegliere qualcuno da seguire, sarebbe il Doshu, dal momento che lui è un diretto discendente di O’Sensei; tuttavia anche il suo Aikido è diverso da quello di suo padre. Quello che sto per dire adesso forse creerà un po’ di scandalo, ma se si guardano i nastri registrati nel 1930 e si confronta ciò che si vede con l’Aikido di oggi, si possono facilmente vedere i cambiamenti apportati nel corso degli anni. Devo dire che è cambiato in meglio.
CHIERCHINI
Mi sembra che abbia poco senso usare il termine tradizionale in un ambiente in cui nulla è ‘fisso’. Non ci sono kata e O’Sensei si rifiutò di vedere le sue tecniche come finite, migliorando costantemente sé stesso. Penso che fosse un desiderio di O’Sensei che l’Aikido continuasse ad essere sviluppato, in modo da tenerlo ‘moderno’, così evitando che divenisse ‘stantio’ o ‘rigido’.

VENERI
La maggior parte dei veri ‘Maestri’ non ha messo per iscritto i propri insegnamenti; questo è stato fatto principalmente dai loro discepoli, per studiarli successivamente o per pura riverenza. Per esempio, Gesù Cristo non ha messo niente per iscritto, quello che sappiamo di lui e dei suoi insegnamenti proviene dal Nuovo Testamento, che è stato scritto anni dopo la sua morte. Questi scritti sono poi stati interpretati e modificati da varie religioni, che ne hanno distorto parole e insegnamenti al punto che è difficile capire quello che Gesù era veramente.
Se l’arte dell’Aikido vuole rimanere vitale deve cambiare. Io ho l’impressione che le tecniche di Aikido praticate oggi abbiano guadagnato in sofisticazione, eleganza e armonia. Non uso la parola ‘efficacia’, dal momento che per me è di poca importanza, ma l’Aikido attualmente è di certo più efficace di quando ho iniziato la mia pratica.
CHIERCHINI
In sintesi, potremmo dire che l’Aikido che si pratica ora è radicato negli insegnamenti di O’Sensei, ma si è evoluto nel corso del tempo grazie al duro lavoro di tre generazioni di professionisti.
VENERI
Questo è vero. Ci sono state tre generazioni di aikidoka, la prima delle quali è quella degli studenti del periodo anteguerra, molti dei quali ora non ci sono più. La seconda generazione è quella degli studenti del dopoguerra. La maggior parte di questi insegnanti sono attualmente fra i sessanta e i settanta anni [nel 1998 NDR]. A proposito della terza generazione, dobbiamo fare una distinzione tra i giapponesi, che sono sul far dei loro cinquanta anni, e i sensei stranieri, come me, che sono verso la fine dei sessanta anni. Questa generazione sarà cruciale per l’Aikido nei prossimi anni.

CHIERCHINI
Ci stai dicendo che coloro che parlano di Aikido tradizionale stanno commettendo un errore fondamentale nel credere che l’Aikido è un prodotto finito? Le idee di armonia e di pace nell’Aikido sono state effettivamente sviluppate da O’Sensei solo in una seconda fase e sono state portate avanti con forza dal Doshu Kisshomaru Ueshiba.
VENERI
In realtà, lo sviluppatore principale dell’Aikido è stato Doshu Kisshomaru Ueshiba, come il creatore del cristianesimo non fu Gesù, ma l’apostolo San Paolo. Doshu Kisshomaru Ueshiba è stato l’organizzatore, colui che ha canonizzato i moduli e ha dato senso e direzione all’Aikido.
CHIERCHINI
Dovremmo anche ricordare che Doshu Kisshomaru è stato responsabile della diffusione dell’Aikido nel mondo. Noi probabilmente non saremmo qui a parlare di Aikido se non fosse stato per lui.
VENERI
Per capire veramente gli insegnamenti di O’Sensei, avremmo dovuto trasferirci in Giappone, il che non ci sarebbe servito a molto, perché ai suoi tempi i dojo avevano regole molto severe sulla ammissione degli studenti giapponesi. Per gli studenti stranieri entrare in qualsiasi dojo di arti marziali era quasi impossibile.

CHIERCHINI
Nella maggior parte delle discussioni riguardanti l’Aikido e il suo sviluppo, O’Sensei è sempre indicato come la figura centrale nella sua evoluzione, mentre Doshu è costantemente rappresentato come un motore secondario, una sorta di figura oscura. Alcuni parlano anche male di lui, come di un Sensei non altezza della statura di suo padre. Come ti rapporti a questo?
VENERI
O’Sensei ha creato l’Aikido, e come creatore ci ha lasciato un’idea. Egli non ha spiegato molto e, mentre ha lasciato degli scritti di carattere spirituale, non ha messo giù molto sulle tecniche di Aikido. Il compito del Doshu Kisshomaru Ueshiba è stato quello di spiegare questa idea. Per fare ciò, la sua vita è stata dedicata al lavoro di suo padre, rendendolo incapace di uscire dall’ombra di quel gigante. Egli è stato anche il destinatario di critiche da parte di persone che non avevano osato rivolgerle a suo padre.
Tornando alla tradizione, tra circa dieci anni nessuno degli allievi diretti di O’Sensei sarà rimasto in questo mondo. Sto parlando di suoi allievi reali, non di quelli che hanno seguito tre o quattro lezioni con lui. Quando saranno tutti andati, chiunque sarà in grado di far finta di dare lezioni di Aikido “tradizionale”, poiché non ci sarà più nessuno in grado di smentire una tale scandalosa affermazione.
Fonte: Irish Aikido Journal, No. 4, Apr-Jul 1998, Aikido Organisation of Ireland
Copyright Simone Chierchini ©1998
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