Il Comportamento da Tenere Durante l’Esame di Cintura Nera


Le osservazioni esposte di seguito saranno senza dubbio della massima utilità sia per gli insegnanti, come riferimento dei punti concreti da osservare durante la preparazione dei candidati all’esame di cintura nera, sia per gli allievi come promemoria di tutto quello che devono evitare e di quello che devono dimostrare

di JOSE’ SANTOS NALDA ALBIAC

Shisei

–        Postura corporea corretta in tutte le situazioni ed in qualsiasi momento.

–        Attitudine mentale che esprima: serenità, autostima, autocontrollo, concentrazione e fermezza senza aggressività (controllo delle emozioni).

–        Abbigliamento pulito ed in ordine.

–        Non palesare sensazioni di sforzo, stanchezza, preoccupazione, sconforto o paura.

–        Non respirare rumorosamente.

Controllo dello sforzo e della stanchezza

–        Dosare l’intensità degli sforzi senza impiegare più energia del necessario.

–        Minimo sforzo muscolare. La potenza si ottiene con gli spostamenti.

–        Controllare la respirazione per ritardare la comparsa dell’affaticamento, facendo in modo che la fase di espirazione sia più ampia di quella di inspirazione.

–        La respirazione non deve essere rumorosa, non deve essere udita dagli altri.

–        Servirsi dei momenti di immobilizzazione al suolo (Ikkyo, Nikyo, Sankyo, ecc.) per eseguire una lunga espirazione che aiuti a mitigare la stanchezza.

Il tono muscolare

–        Né rigidezza in braccia e gambe, né flaccidezza carente di potenza, i muscoli lavorano con il tono muscolare idoneo, rilassato ma “vivo”.

–        Agire con potenza e fluidità controllate, non con la forza bruta. La potenza si ottiene lanciando il corpo, spostandolo.

Conoscenza delle Tecniche

–        Il candidato deve dimostrare di conoscere perfettamente tutte le tecniche del grado cui aspira, così come il protocollo da seguire durante l’esame.

–        Non dare le spalle ad Uke alla fine di una tecnica e tornare ognuno al suo posto per l’attacco successivo.

Esecuzione delle Tecniche (Ri-Ai):

–        Eseguire le tecniche seguendo l’ordine logico di ogni sequenza, senza omettere nessuna fase, senza fare qualcosa “perché si”, pensando che non si noti.

a) Incontro e squilibrio

b) Tori recupera la sua postura e il suo equilibrio o lancia il suo corpo.

c) Proiezione o lussazione.

–        Marcare il ritmo appropriato ad ogni sequenza della tecnica che si esegue. Né precipitazione né lentezza.

–        Non omettere la schivata, l’atemi, lo squilibrio, la giusta distanza e la direzione corretta del movimento.

–        L’espressione del Ri-Ai non ostacoli la fluidità ed il ritmo dei movimenti.

–        Tutte le tecniche devono essere eseguite in modo da essere visibili dalla giuria. Non lussare o immobilizzare dando le spalle agli esaminatori.

Kuzushi o Squilibrio

–        Non tentare alcuna tecnica senza aver prima conseguito lo squilibrio.

–        Creare lo squilibrio di Uke ed aspettare che si produca.

–        Non perdere l’equilibrio prima dell’attacco o dell’impulso di Uke, né durante l’esecuzione di un movimento.

–        Sfruttare l’istante dell’incontro per squilibrare Uke.

–        Tori squilibra Uke con lo spostamento del corpo più che con la forza delle sue braccia, realizzando i “tai-sabaki” con precisione, potenza ed ampiezza.

Distanza:

–        Mantenere la distanza conveniente durante l’attesa e la distanza di sicurezza durante la realizzazione delle tecniche per non rendersi vulnerabili ad un attacco di Uke.

–        Recuperare la distanza dopo l’esecuzione di ogni tecnica.

–        Agire in ogni caso dalla distanza e dall’angolo conveniente.

Tempo:

–        Non commettere l’errore di aspettare troppo un attacco o reagire in ritardo.

–        In nessun caso l’attacco deve prendere di sorpresa Tori.

–        Prendere il tempo necessario a sottolineare bene le immobilizzazioni.

Velocità 

–        Le azioni devono essere realizzate senza lentezza né precipitazione.

–        Nelle proiezioni si deve applicare una accelerazione nella fase finale.

–        Velocità e fluidità, senza bruschi scossoni.

–        Autocontrollo.

 Fluidità (KI NO NAGARE) 

–        Evitare la rigidità muscolare. Bisogna restare rilassati per tutta la durata dell’esame.

–        Non bloccare (non parare) i colpi in modo diretto, ma andare a cercarli per deviarli o accompagnarli.

–        Non scontrarsi con Uke nel parare i suoi attacchi o nello squilibrarlo.

–        Non fare pause non necessarie.

–        Non dare bruschi scossoni per muovere Uke o per liberarsi dalle sue prese.

–        Il movimento è continuo dall’inizio alla fine, senza pause né scossoni.

Ritmo 

–        L’esame deve cominciare con una velocità moderata che andrà aumentando progressivamente fino ad arrivare all’intensità che il candidato sarà in grado di mantenere fino alla fine della prova e che dovrà accelerare ancora di più soprattutto nel Futari dori.

–        Non eseguire tutte le tecniche alla stessa velocità o ritmo.

–        Il ritmo deve esprimere velocità, potenza, autocontrollo ed eleganza oltre ad una buona armonizzazione con le azioni di uke.

–        Il ritmo si mantiene con il controllo della respirazione, facendo in modo che le espirazioni siano un po’ più lunghe delle inspirazioni che per necessità dell’organismo saranno molto brevi.

 Adattarsi all’Attacco 

–        Realizzare movimenti ampi, precisi e potenti.

–        L’incontro con Uke deve realizzarsi con fluidità e autocontrollo.

–        Fusione con l’energia dell’attacco, evitando la contrapposizione diretta.

–        Esprimere capacità di movimento, disponibilità ed adattamento continui.

–        Adattarsi a tutte le azioni e reazioni di Uke. Approfittare del suo movimento.

Qualità dei Movimenti:

 –        Tutte le azioni devono realizzarsi con movimenti che abbiano: potenza, precisione, ampiezza, coordinazione, fluidità, ritmo, efficacia ed eleganza estetica.

–        Tori deve saper farsi centro dell’azione che sta realizzando.

–        Tori deve essere padrone assoluto della situazione per tutta la durata dell’esame.

–        Mantenere la qualità costante nell’esecuzione delle tecniche.

–        Non dubitare o vacillare nell’eseguire la tecnica richiesta dalla commissione esaminatrice.

–        Essere in grado di variare le tecniche quando si richiede il Jiyu waza.

Mutuo Rispetto 

–        Tutte le azioni e movimenti di Tori ed Uke devono essere realizzate con totale autocontrollo (Ai nuke).

–        Tori nel proiettare o lussare Uke non deve causargli alcun danno o lesione, dimostrando di saper preservare la propria integrità e quella dell’attaccante.

–        Entrambi devono manifestare il massimo rispetto e considerazione l’uno dell’altro.

–        Tori eviterà di dare le spalle ad Uke nel recuperare la distanza dopo una proiezione o una immobilizzazione.

Traduzione dallo spagnolo di Walter Ippoliti ©2012

Guarda i precedenti Quaderni Tecnici di AIN

Copyright José Santos Nalda Albiac ©2011
Tutti i diritti sono riservati. Ogni riproduzione non autorizzata é strettamente proibita


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2 pensieri riguardo “Il Comportamento da Tenere Durante l’Esame di Cintura Nera”

  1. Cavolo! Io non sono mai riuscito a “lussare” un arto di Uké senza procurargli alcun dolore! Mo’ mi metto a studiare un po’ di agopuntura, per anestetizzarlo prima…

    Vabbé scherzo, comunque questo elenco mi sembra abbastanza inutile, piuttosto, visto che le nuove Associazioni spuntano più velocemente dei fiori del mandorlo a primavera, ho alcune domande:

    1) perché non prevedere negli esami dan attacchi liberi [e naturalmente “ben portati”, ma questo è evidente, considerando che gli Uké sono a loro volta sotto esame], da una o più persone, e non solo tecniche libere su attacchi noti?

    2) nell’elenco non mi è parso di leggere nulla del ruolo di Uké e di come esso vada svolto; mi sembrerebbe cosa di un certo rilievo…

  2. Ah, dimenticavo, a volte mi pare […] di aver sentito O-Sensei usare dei kiai in proiezione, cosa tuttora presente in Iwama Ryu.

    La dobbiamo considerare un’espirazione rumorosa o è concessa?

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