Wang Shujin e la Via del Bagua


Nella sua autobiografia introduttiva a Bagua – Palmi Concatenati, il leggendario Maestro Wang Shujin racconta un viaggio di una vita: dalle origini del Bagua Zhang ai giorni in cui l’arte marziale cinese si aprì al mondo. Tra maestri illuminati, disciplina ascetica e viaggi tra Cina, Taiwan e Giappone, emerge la figura di un uomo che fece della virtù e dell’armonia la base del potere marziale. Un documento raro e prezioso, che restituisce il cuore autentico delle arti marziali interne cinesi. Scopri in queste pagine la voce originale del grande maestro, per comprendere dove nasce la vera forza del Bagua Zhang.

di WANG SHUJIN

In Cina, il Bagua Zhang, lo Xingyi Quan e il Taiji Quan sono sempre stati considerati arti marziali interne. Le origini del Bagua Zhang e il nome del suo fondatore sono ancora oggetto di discussione; tuttavia, è indubbio che gli antichi saggi lo abbiano trasmesso attraverso le generazioni, affinato con il cuore e il sangue. Solo verso la fine della dinastia Manciù, grazie agli sforzi del Maestro Dong Haiquan, il Bagua Zhang divenne noto al popolo.

In principio, il Maestro Dong insegnava soltanto all’interno del Palazzo Imperiale; solo in età più avanzata cominciò ad accettare allievi dall’esterno. Da allora, però, la sua porta fu affollata di discepoli “come in un mercato brulicante”. Tra i suoi allievi più celebri ricordiamo Cheng Tinghua, Yin Fu,
Liang Zhenpu, Sung Yongxiang, Shi Baoshan, Liu Fengchun, Li Cunyi e il mio maestro Zhang Zhaodong. Ciascuno di loro ebbe a sua volta dei discepoli, che contribuirono alla prosperità e alla diffusione del Bagua Zhang.

Nella primavera del 1923, all’età di diciotto anni, iniziai lo studio del Bagua Zhang e dello Xingyi Quan presso la scuola del Maestro Zhang. Nel 1934 praticai anche lo Zhan Zhuang (Postura eretta) con Wang Xiangzhai, fratello d’arte del Maestro Zhang. Entrambi erano maestri di grande fama nella loro epoca—abilissimi, moralmente irreprensibili e di disciplina rigorosa. Nel 1939 studiai inoltre per più di un anno Bagua Zhang con Xiao Haibo, che aveva praticato in precedenza sul monte Luo Jia, circa ottanta chilometri dal monte Ermei. Quando mi trasmise il suo insegnamento, Xiao aveva già superato i
novant’anni: era un maestro mite, colto e paziente — un vero modello per la nostra generazione. In origine, avevo studiato una forma di Silian Quan (I Quattro Pugni Concatenati), i cui movimenti delle mani erano molto simili a quelli del Taiji Quan nello stile Chen.

Nel 1951, tre anni dopo il mio arrivo a Taiwan, incontrai per caso il mio anziano fratello d’arte Chen Panling. Condividemmo molte conoscenze marziali, confrontando le tecniche acquisite, analizzandone pregi e difetti, e da tale confronto nacque una nuova forma di Taiji Quan Chen, frutto della nostra esperienza comune. Il Maestro Chen è ormai scomparso, e la sua assenza è
profondamente sentita.

Esiste un detto: “Stabilisci la virtù e l’onore come tua guida, e la tua volontà e il tuo proposito saranno saldi come metallo e pietra.” Così scelsi il nome Shujin, che significa “stabilire la virtù come metallo”, e da allora esso mi ha spesso ispirato e rafforzato nella mia determinazione. Ho praticato la mia arte per
lunghi anni, evitando distrazioni mondane, seguendo una rigida dieta vegetariana, meditando ogni giorno, praticando il Buddhismo e, dopo le fatiche quotidiane, dedicandomi alle arti marziali come unico svago.

Nell’estate del 1948, per sfuggire ai disordini sociali, viaggiai attraverso Shanghai fino a Taiwan, dove fondai la Scuola di Arti Marziali Cheng Ming. Nella città di Taichung insegnai Bagua Zhang, Xingyi Quan e Taiji Quan. Negli anni ho istruito centinaia di studenti provenienti da ogni parte di Taiwan, molti dei quali mi sono rimasti fedeli, continuando con dedizione la via dell’arte e del maestro.

Nel 1959 mi recai in Giappone, dove un vecchio amico, Wu Botang, mi presentò a Toyama Izumi, capo dell’Associazione Giapponese di Jodo, che mi invitò a insegnare Taiji Quan nel suo dojo. In seguito vi insegnai anche Xingyi Quan e Bagua Zhang per otto anni. Nel 1963, accettando l’invito del Central
Karate Dojo dell’Associazione Giapponese di Karate Goju-ryu, tornai nuovamente in Giappone, accompagnato da un mio discepolo, e vi insegnai per oltre due anni. Nel 1966 feci un altro viaggio a Tokyo, per insegnare al Tempio Korin, nel distretto di Minato-ku, per più di un anno.

Entro il 1976 avevo compiuto otto viaggi in Giappone, dove in totale istruii oltre milleduecento studenti: cinesi d’oltremare, giapponesi e praticanti stranieri. Molti di loro erano già maestri, con solide basi in judo, karate e aikido. Sommando Taiwan e Giappone, il numero complessivo dei miei studenti raggiunse i milleottocento.

Non ho mai avuto altro desiderio se non quello di lavorare con impegno per diffondere e perpetuare la scuola dei miei maestri. Ora ho settantaquattro anni: cosa potrei chiedere di più, se non che il flusso di quest’arte continui per sempre, a beneficio del nostro popolo? Non essere egoista: sii virtuoso, in armonia con gli altri. Coltiva il tuo spirito, ma considera con rispetto le opinioni altrui. Segui la via di mezzo, e trova gioia e serenità nei tuoi ultimi anni.

Su richiesta dei miei studenti, ho scritto questo manuale di riferimento sul Bagua – Palmi Concatenati, destinato all’allenamento. Il mio fervido auspicio, nel mettere per iscritto questi insegnamenti, è di evitare interpretazioni discordanti e permettere a tutti di seguire il metodo corretto. Da giovane ho
studiato con maestri rinomati, e per decenni ho percorso questa grande Via morale e fisica. Le arti marziali cinesi sono vaste e profonde, e i loro insegnamenti di una raffinatezza sublime. Io fui un allievo lento e goffo, e non ho colto che un decimo dell’insegnamento dei miei maestri: come potrei osare mostrare la mia imperfezione al mondo e attirarmi il ridicolo? Tuttavia, l’entusiasmo dei miei studenti è stato tale da rendermi impossibile deluderli.

Le arti marziali cinesi sono parte integrante del nostro patrimonio culturale. In qualità di membro del Comitato Nazionale di Arti Marziali di Taiwan, sento il dovere di promuoverle. Offro dunque questo libro per ordinare i miei insegnamenti e presentarli al mondo. Getto questo mattone affinché altri
rispondano con giada, e che insieme, come fratelli marziali in tutto il mondo, possiamo unire i nostri sforzi per diffondere la grande arte nazionale a beneficio di tutti.

Il presente testo è scritto in stile semplice, con sezioni distinte: ogni movimento è analizzato e spiegato per offrire la massima chiarezza e un’istruzione precisa. Le singole parti possono essere praticate separatamente fino alla loro piena familiarità, e poi eseguite come un tutto unico. Quando alto e basso si equilibrano, l’interno e l’esterno si uniscono, la destra e la sinistra si armonizzano, allora si potrà comprendere il mistero profondo.

Questo libro è stato pubblicato in fretta, e può contenere errori o omissioni. Se ne troverete, vi prego di correggermi.

Wang Shujin di Tianjin
Taichung, Taiwan — Agosto 1978


Wang Shujin: Bagua – Palmi Concatenati
commentato da Kent Howard
The Ran Network – Manualità N. 8

Il Maestro Wang Shujin è stato uno dei più grandi maestri di arti marziali interne cinesi, celebre in tutto il mondo per la sua leggendaria padronanza del Baguazhang, del Taiji Quan e dello Xingyi Quan. Bagua – Palmi Concatenati rappresenta la sua opera fondamentale sul Baguazhang, qui tradotta per la prima volta in italiano. Questa edizione include un’ampia sezione di istruzioni passo per passo sulle prime otto forme di palmo, curata dal co-traduttore e rinomato esperto di Baguazhang Kent Howard. Il commentario di Howard offre inoltre al lettore uno sguardo intimo e raro sul Maestro Wang, rivelandone non solo l’abilità marziale eccezionale, ma anche la profondità spirituale. Riccamente annotato e completo, questo volume è un contributo indispensabile alla biblioteca di ogni serio praticante di arti marziali.

“Incontrai Kent Howard quasi vent’anni fa, poco dopo aver iniziato a pubblicare il Pa Kua Chang Journal. Kent divenne ben presto una delle mie fonti più affidabili, offrendomi consigli saggi e diretti sulla pratica del Baguazhang, sulla cultura cinese e sulla lingua stessa. Tutta quella saggezza, insieme ai suoi decenni di esperienza, confluisce in questo splendido libro. È l’unica persona che conosco capace di presentare quest’opera con tale profondità e precisione.”
— Dan Miller, editore e direttore del Pa Kua Chang Journal

“Wang Shujin è stato uno dei maestri cinesi più autentici e davvero talentuosi di Bagua e Taiji. Il libro di Kent Howard offre uno sguardo illuminante sulla saggezza e sulla potenza marziale di Wang.”
— Bruce Frantzis, autore di The Power of Internal Martial Arts and Chi