Aikido: l’Arte Marziale per il Terzo Millennio


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L’Aikido è un budo moderno, un adattamento delle antiche tecniche marziali al tempo presente. Questo significa che lo scopo di questa arte marziale non è la difesa personale ma la crescita fisica, mentale e spirituale

di FABRIZIO RUTA

L’Aikido è una disciplina cha affonda le sue radici nella storia del combattimento dei samurai e dei maestri di lotta ma è stata adattata all’umanità dei nostri tempi. Oggi è anacronistico studiare il combattimento a mani nude o all’arma bianca (spada, bastone, coltello, arco …) come sistema di difesa, poiché una pistola si dimostra molto più efficiente per realizzare lo scopo di proteggerci da un eventuale aggressione. Certo, se ci troviamo di fronte alla necessità di difendere la nostra vita o quella dei nostri cari, l’Aikido può essere utilizzato e si dimostra anche molto efficace. Ma non è questo il punto. Le domande da farci sono: qual è lo scopo essenziale della pratica dell’Aikido? Quali sono le capacità che possiamo acquisire? Che vantaggi personali possiamo ottenere?

Le risposte che il Fondatore dell’Aikido dava suonavano in questi termini:
“Scopo dell’Aikido è riunire gli esseri umani in una sola famiglia, fare nostro il cuore di Dio, unirci all’energia dell’universo, purificarci (misogi), realizzare la vittoria su noi stessi (sulle nostre paure, rabbia e debolezza)”

Parimenti il M° Tada Hiroshi sostiene:
“L’Aikido serve ad aumentare le nostre capacità, unirci alla forza, all’amore e alla saggezza dell’universo, controllare i 5 sensi, sviluppare la concentrazione e portarci al samadhi (illuminazione)”

La domanda successiva da farci ora è: come realizzare tutto ciò? Occorre allenare il corpo, la mente e lo spirito! Non ci si può limitare a praticare solo la forma esteriore studiando, per esempio, il movimento dei piedi e delle braccia, la rotazione del bacino e lo sguardo. Questo non è sufficiente. Tutti i grandi artisti non esprimono semplicemente una tecnica perfetta ma anche le qualità del loro animo. I cosiddetti “virtuosismi” nascono dall’espressione di qualcosa di più intimo, dal mettere in gioco anche le profondità del proprio essere. Nell’antichità gli artisti tendevano a non firmare le proprie opere perché si ritenevano ispirati dal divino. Infatti non ritenevano le loro creazioni come una semplice espressione della loro personalità e capacità. L’artista era invece il tramite di Qualcosa di più grande di loro, si sentiva come un canale. “Essere ispirati” significava ricevere un influenza dai mondi superiori diventare la via di accesso delle divinità.

Ecco quindi che per diventare dei veri artisti occorre “unirsi all’universo” (fare aiki!), per poter dire “Io e il Padre mio siamo uno” e, a partire da questa comunione (eucaristia), esprimere la Vita universale in noi e attraverso di noi.

Come fare tutto ciò?

La via proposta dal M° Tada è il “Kinorenma” una serie di pratiche che si rifanno alla tradizione del raja e karma Yoga, allo shintoismo e al buddismo esoterico e che lui ha appreso da tre fonti:

Il modo in cui l’allenamento viene proposto è svincolato da qualsiasi appartenenza religiosa ma si configura come un approccio filosofico legato all’esperienza diretta. Alcuni concetti chiave sono:

  • Tutto e tutti proveniamo dalla stessa Unica Fonte Originale.
  • Noi viviamo e prosperiamo grazie al ki (forza, amore, saggezza, volontà) dell’Universo.
  • Siamo figli della Terra e del Cielo.
  • Niente può esistere al di fuori di questo universo.
  • La morte (intesa come fine totale della nostra esistenza) non esiste, morire significa trasformarsi e tornare all’universo. Il nostro corpo, la mente e l’anima ci sono solo stati “prestati” dell’Universo.
  • Occorre vivere ed allenarsi con gioia, gentilezza e onestà.
  • E’ necessario coltivare un atteggiamento assoluto cioè libero da attaccamenti e preoccupazioni

Gli elementi da considerare nel nostro allenamento sono:

  • Preparazione fisica (sviluppo e tonicità muscolare, rilassamento, allungamento, capacità aerobiche, coordinazione…).
  • Pranayama (tecniche di respirazione intese come controllo dell’energia vitale: gassho no kokyu, kokyu soren, ai-awase, aum no kokyu, respirazione dei sei suoni – A I U E O M, tanden no kokyu).
  • Pratihara (controllo del sistema nervoso e dei 5 sensi).
  • Dharana (concentrazione).
  • Dhiana (meditazione, zazen, anjodaza).
  • Samadhi (illuminazione, “diventare uno con l’Universo”).

Possiamo quindi sostenere che l’Aikido:

  • non è uno sport (non prevede competizione)
  • non è una tecnica di difesa personale (ma lo può diventare)
  • non è una semplice forma di ginnastica.

L’Aikido è:

  • Una filosofia di vita (philosophia perennis).
  • Un adattamento moderno delle antiche discipline marziali allo scopo di aumentare le nostre potenzialità e la nostra consapevolezza.
  • Un’arte del vivere profondo.
  • Una disciplina del corpo e della mente.
  • Uno yoga marziale.
  • Una Via spirituale.

Risulta molto difficile far comprendere a parole quello che l’Aikido (come tante altre discipline spirituali) contiene e può offrire a colui che decide di incamminarsi su questo sentiero. Spero che la lettura possa però spingere i vecchi praticanti a intensificare i loro sforzi per trovare un senso più profondo alla loro pratica, e i neofiti ad accostarsi con maggior chiarezza alla nostra arte.

Fonte: http://www.aikidobari.com/index.php?option=com_content&view=article&id=57&Itemid=151

Copyright Fabrizio Ruta ©2009
Ogni riproduzione non espressamente autorizzata dall’autore è proibita

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