10 Famose Sfide di Aikido


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Un lato meno conosciuto della storia dell’Aikido: famosi insegnanti di Aikido che accettano sfide e spesso combattono come farebbe qualsiasi comune mortale

di SIMONE CHIERCHINI

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1. MORIHEI UESHIBA contro TENRYU

UESHIBA
“Lo so che probabilmente state pensando che non possiamo assolutamente fare queste tecniche senza un qualche tipo di accordo reciproco. Dato che siete tutti praticanti di arti marziali, se c’è un uomo in mezzo a voi, venite e mettete questo vecchietto alla prova”.

TENRYU
Nessuno tuttavia si fece avanti. A 35 anni ero il più giovane tra loro. Ero arrivato di recente in Manciuria e diversi funzionari del governo assistevano alla manifestazione. Pensai che sarebbe stata una buona occasione provare le mie capacità e dissi: “Ci proverò io!”.

UESHIBA
“Sei il signor Tenryu, vero? Probabilmente anche tu pensi che per un vecchio come me non sarà semplice proiettarti a piacimento. Ricordati, però, che il Budo è molto più di quello che pensi che sia”.

TENRYU
Mi porse la mano sinistra, dicendo che era più debole della sua destra, e continuò:

UESHIBA
“Mi sembri abbastanza forte fisicamente. Non sto mettendo forza nel braccio, quindi puoi farci quello che vuoi. Prova!”.

Il sumotori Tenryu (al centro)
Da sinistra, Kisshomaru Ueshiba, Zenzaburo Akazawa, Tenryu; all’estrema destra, il generale Makoto Miura, 1939

TENRYU
Pensavo che quel vecchio stesse dicendo un mucchio di scemenze e gli afferrai la mano in malo modo. Nel momento in cui lo toccai però mi sembrò di aver afferrato una sbarra di ferro. Ovviamente dalla mia esperienza nel Sumo sapevo benissimo che sarebbe stato inutile lottare contro di lui. Capii subito di essere stato sconfitto. Tuttavia, non potevo semplicemente lasciare il tutto senza fare niente, quindi provai a torcergli il braccio verso l’alto e all’esterno. Non si mosse di un centimetro. Provai di nuovo con entrambe le mani usando tutte le mie forze, ma usò la mia forza contro di me e mi fece cadere in terra.

PRANIN
Quale tecnica usò in quell’occasione?

TENRYU
Era un kokyunage. Non ebbi particolari problemi con la caduta perché anche nel Sumo impariamo le ukemi. Rimasi però davvero sorpreso di scoprire che esisteva un’arte del genere. Quella stessa notte sono andato a trovare Ueshiba Sensei a casa sua e gli chiesi il permesso di diventare suo allievo. Mi disse di andarlo a trovare nel suo dojo a Ushigome, a Tokyo. Aggiunse che tre mesi di pratica mi sarebbero stati sufficenti. Chiesi quindi un congedo ufficiale al Ministro della Manciuria – anche lui presente come spettatore per quella manifestazione. Entrai nel dojo a Wakamatsu-cho nell’aprile del 1939 e ci rimasi fino a giugno.

Fonte: http://members.aikidojournal.com/public/mr-saburo-wakuta-sumo-champion-tenryu-and-morihei-ueshiba/


2. KOICHI TOHEI contro i LOTTATORI ARGENTINI

LOCKYEAR
E che ci dice di Koichi Tohei sensei della Ki Society?

CHIBA
Tohei Sensei è davvero bravo. È piccolo di statura, ma molto potente. Una volta l’ho visto accettare una sfida da un lottatore.

K. Tohei
Tohei sensei in meditazione

LOCKYEAR
Era un sumotori o un lottatore occidentale?

CHIBA
Si trattava di un lottatore occidentale. Erano in realtà due fratelli – mi pare argentini di origine tedesca – ed erano enormi! Dovettero chinarsi per evitare di battere la testa sul cancello dell’Hombu Dojo.
Stiamo parlando dell’unica volta che O Sensei accettò una sfida all’Hombu. Quei lottatori viaggiavano in giro per il mondo con una troupe cinematografica al seguito e sfidavano maestri di arti marziali. Erano stati al Kodokan, e quelli del Judo non erano stati in grado di cavarsela. Dopo di che sfidarono l’Aikido Hombu.
Quando arrivarono, io li ricevetti e accompagnai dentro. All’interno del dojo c’erano O Sensei, Kisshomaru Sensei e Tohei Sensei, che a quel tempo era capo istruttore dell’Aikikai. O Sensei decise che Tohei dovesse andare per primo, dato che era il più forte.
Il lottatore si mise in posizione di guardia bassa con le braccia distese davanti a sé, e per un pezzo girò attorno a Tohei Sensei, che sembrava completamente rilassato. Seguì il movimento del lottatore fin quando non lo chiuse in un angolo. Poi, nel momento in cui il lottatore stava iniziando a muoversi per attaccarlo, Tohei gli saltò addosso e lo proiettò, facendogli sbattere la testa in terra. Dopo di che lo bloccò con l’estensione della sua tegatana (mano/spada), che, come avrete sentito dire, è molto potente. Il lottatore non poteva più muoversi e suo fratello declinò di provare Tohei, e lì finì.
Sembrerebbe che al Kodokan i judoka avevano consigliato ai lottatori di non mettere le mani addosso a un maestro di Aikido, e per questo motivo il lottatore aveva girato attorno a Tohei Sensei per così tanto tempo.

Fonte: http://www.aikidosphere.com/kc-e-challenges


3. MORIHEI UESHIBA contro la POLIZIA MILITARE

UESHIBA
Diversi capitani che erano istruttori della Toyama School mi invitarono a mettere alla prova la mia forza contro la loro.

Morihei Ueshiba nel suo Kobukan (1935). L’episodio narrato risale al 1932

Erano tutti orgogliosi delle loro capacità, e andavano dicendo cose del tipo: “Sono riuscito a sollevare questo o quel peso”, oppure “Ho rotto un tronco di tot centimetri di diametro”.
Gli spiegai: “Non sono forte come voi, ma posso far cadere persone come voi con il mio solo mignolo. Mi sento in colpa a proiettarvi, quindi facciamo questo”.
Allungai il braccio destro e appoggiai la punta dell’indice sull’estremità di una scrivania e li invitai a sdraiarsi sul mio braccio a pancia in giù. Uno, due, poi tre ufficiali erano sopra al mio braccio e a quel punto tutti spalancarono gli occhi. Andò avanti fino a quando sei uomini erano sdraiati sul mio braccio.
A quel punto chiesi 
un bicchiere d’acqua all’ufficiale in piedi vicino a me. Mentre bevevo l’acqua con la mano sinistra, tutti stavano in silenzio e si scambiavano sguardi perplessi.

Fonte: https://aikidojournal.com/2016/09/24/interview-with-morihei-ueshiba-and-kisshomaru-ueshiba/


4. KAZUO CHIBA contro Mr. WANG

LOCKYEAR
Visto che stiamo parlando di sfide, le dispiacerebbe raccontarci del suo scontro con Mr. Wang, il maestro cinese di Tai Chi?

Kazuo Chiba
Kazuo Chiba da giovane

CHIBA
(…) Verso l’inizio degli anni ’60, mi trovavo ad una grande dimostrazione di arti marziali a Tokyo e Mr. Wang presentava il Tai Chi Chuan. Era di Taiwan ed era un uomo di grossa statura; successivamente sarebbe diventato abbastanza famoso in Giappone.
La sua dimostrazione si concluse con una prova in cui un certo numero di Karateka era schierato in fila davanti a lui, e ognuno di loro lo colpiva con un pugno al ventre senza che lui ne sembrasse perturbato in alcuna misura. Non mi impressionò particolarmente; io avrei fatto qualcos’altro (
mentre parla Chiba Sensei mostra un calcio all’inguine e un pugno in faccia).
Successivamente, capitò che due miei allievi privati ​​studiassero anche Tai Chi con Mr. Wang, e ne rimanessero molto colpiti. Mi invitarono allora ad andare a trovarlo. Alla fine accettai e andai ad assistere ad una sua lezione. Una volta nel Dojo i miei allievi ci presentarono e lui cortesemente mi chiese di mostrare un po’ di Aikido. Anche se le sue parole erano gentili, era comunque una sfida!
Ci piazzammo uno di fronte all’altro e il Maestro Wang si mise in una posizione di guardia simile a quella del Sumo, con le braccia estese. Io rimasi sul posto in attesa di un’apertura. La cosa andò avanti per alcuni minuti finchè lui non venne avanti cercando di spingermi. Gli andai incontro, feci Tai Sabaki afferrandogli il polso e applicando Kote Gaeshi. Il suo polso fece un forte rumore di ossa rotte.
Anche se gli avevo fatto Kote Gaeshi con forza e l’avevo infortunato, Il Maestro Wang non andò giù. Tirò via il polso e mi fronteggiò immediatamente. Mi spinse sul ventre con entrambe le mani e mi proiettò dall’altra parte della stanza. Atterrai, ma anche io senza andare giù: era stata una proiezione incredibile.
I miei allievi allora si misero fra di noi e il tutto finì lì.

Fonte: http://www.aikidosphere.com/kc-e-interview-pt-3


5. MORIHEI UESHIBA contro KENSHIRO ABBE

Kenshiro Abbe
Kenshiro Abbe

Mentre viaggiava in treno, Abbe notò un uomo anziano che lo fissava. Il vecchio allora gli chiese se fosse un 5° Dan Judo.
Abbe rispose “Sì, certo, ma come fai a saperlo?”
“Perché hai la corporatura di un 5° Dan. Chi sei?”
Kenshiro rispose: “Tutti sanno chi sono, io sono Kenshiro Abbe, campione nazionale giapponese di Judo!”
“Sì, me ne rendo conto” rispose il vecchio.
Il vecchio continuò a parlare con Kenshiro e così infastidendolo, dato voleva farsi una dormita.
Alla fine, il vecchio mise un dito in faccia a Kenshiro, “Sei così potente, spezzami un dito!”
Kenshiro era ormai più che felice per accontentarlo. Afferrò il dito, aspettandosi di spezzarlo come un ramoscello e patapum! Si ritrovò sul pavimento della carrozza sotto il pieno controllo del vecchio.
Il vecchio permise a Kenshiro di tornare al suo posto.
“Ma tu chi sei?” chiese Kenshiro Abbe. “Sono Morihei Ueshiba, il fondatore dell’Aikido”.
Kenshiro Abbe rimase sbalordito dalla tecnica del vecchio e gli chiese di diventare suo allievo. Ueshiba accettò e Kenshiro Abbe studiò con Ueshiba per 10 anni.

Fonte:  Rogers, D., Ellis, H., & Eastman, D. (2004): Positive Aikido. Victoria, Canada: Trafford. (ISBN 1-412-04668-8) in https://en.wikipedia.org/wiki/Kenshiro_Abbe#cite_note-RogersEllisEastman2004-15


6. KAZUO CHIBA contro il MARINAIO

LOCKYEAR
Durante il suo viaggio dal Giappone, credo che ci sia stato un incidente?

CHIBA
Ah sì, quando abbiamo attraversato l’equatore, sulla nave abbiamo iniziato a far festa e mi venne chiesto di fare una dimostrazione.

Chiba con Morihei Ueshiba

Io accettai, tuttavia non c’era nessuno a bordo che avesse alcuna esperienza di Aikido e che potesse agire come mio partner. (…)
Per cui venne chiesto ad un membro dell’equipaggio della nave di assistermi e lui mi attaccò con un coltello.
All’Hombu Dojo, avevamo studiato un chiaro attacco di pugnale (tanto). Questo tipo, però, si era messo in una posizione accovacciata, e mi si muoveva attorno spostando il coltello da una mano all’altra. Questo rendeva il tutto difficile, perché
non potevo sapere con quale mano avrebbe impugnato l’arma quando mi avrebbe attaccato.
Così, quando mi venne addosso, feci Gedan Barai con entrambe le braccia e fui in grado di deviare il suo attacco. La punta della sua lama attraversò il mio Obi (cintura) e mi sfiorò appena il corpo.
Da Gedan Barai passai a una controtecnica e gli ruppi il braccio.

Fonte: http://www.aikidosphere.com/kc-e-challenges


7. MORIHEI UESHIBA contro JUNICHI HAGA

TAMURA
Quando aveva circa 24 o 25 anni, Haga Sensei era campione nazionale giapponese di Kendo. Credo che in quel periodo fosse istruttore di Kendo della Guardia Imperiale.
Spesso visitava l’Aikikai e veniva invitato invitato a mangiare da O Sensei. Gli fu sentito dire che secondo lui che O Sensei era fasullo, dato che era ospitale con un uomo giovane come lui.

Junichi Haga negli anni della sua maturità

Sembrerebbe anche che una volta avesse di deciso di andare a farsi un giro a Shinjuku a tarda notte e che avesse persino chiesto alla signora Ueshiba di prestargli i vestiti di O Sensei. Sarebbe infatti stato inappropriato per lui uscire con la sua uniforme della Guardia Imperiale.
Ad un certo punto venne a sapere che sarebbe stato trasferito in un dipartimento di polizia in Corea, e decise che prima di lasciare il Giappone avrebbe costretto O Sensei a mostrargli le sue reali capacità. Quindi sfidò O Sensei.
O Sensei accettò immediatamente la sfida ed andarono insieme nel dojo. O Sensei gli disse: “Prendi qualsiasi spada di legno e colpiscimi”.
Dopo di che O Sensei dovrebbe aver iniziato a camminare in giro per il dojo. Si dice che Haga Sensei abbia tentato di colpirlo, ma senza riuscirci e che alla fine si arrese.
Descrivendo questo incidente, successivamente, ne rise e disse che si era pentito di non aver imparato nulla dopo un anno e mezzo di pratica. Quando alla fine si era reso conto di chi fosse davvero O-Sensei era troppo tardi”.

Fonte: http://members.aikidojournal.com/public/interview-with-nobuyoshi-tamura-1/


8. ROY SUENAKA contro i KARATEKA di OKINAWA 

(…) Di conseguenza, quelli che venivano all’Aikikai Okinawa per mettere un’altra tacca sulla loro cintura venivano trattati duramente.
“Due tizi vennero dentro… quasi tutte le sfide iniziavano allo stesso modo. Entrarono e si misero a braccia incrociate – il più delle volte cercavano di intimidirmi o impressionarmi, con cinture nere, rosse o rosse e bianche. Pochissimi venivano vestiti con normali abiti da strada.

Roy Suenaka con Morihei Ueshiba

Me ne stavo in un angolo, uno di quei due all’entrata e l’altro di fianco, quando il primo disse qualcosa del tipo “Penso che voi siete tutti delle femminucce”.
“Oh, davvero? Va bene. Grazie e arrivederci”, gli risposi.
Non solo non se ne andò, ma anzi ribatté: “No, penso proprio che stasera vi meno tutti”. Proprio così, come se fosse un dato di fatto.
Nel frattempo si era spostato e si trovava molto vicino al muro. Entrai velocemente in Irimi e lo colpii alla tempia. La testa gli sbatté sul muro. Gliela afferrai, e dopo averla girata gliela sbattei al muro una seconda volta. Il muro era di cemento grezzo e gli graffiò la faccia. . . era un macello.
A quel punto era nel mondo dei sogni, e l’altro tizio saltò fuori dal dojo in mezzo alla strada. C’era un fossato, una specie di fogna all’aria aperta, che scorreva proprio lungo la strada, di fronte all’edificio – davanti alla porta del dojo era ricoperto di cemento, in modo da poterci camminarci sopra, ma ai lati era aperto. Presi il tipo dall’interno del dojo e lo depositai nel fossato. Dopo di che mi girai verso l’altro e gli dissi: “Prendilo e vattene. Dillo a tutti, va bene?”

Fonte: Roy Suenaka, Complete Aikido: Aikido Kyohan -The Definitive Guide to the Way of Harmony, 1997, Tuttle Publishing


9. STEVEN SEAGAL contro GENE LEBELL

GOKOR
Allora, Seagal stava facendo il coglione con gli stuntman, ma questo a sentir loro è il suo comportamento normale. Comunque stava dicendo di quanto fosse tosto, quando uno stuntman gli fece: “Sì, come vuoi, ma guarda che qui abbiamo un vecchio che ti può strangolare quando vuole!”

Gene LeBell, praticante e istruttore americano, è stato anche stuntman, attore e wrestler professionista

Seagal gli rispose che nessuno poteva avvicinarglisi e strangolarlo. Prima di quell’incontro non aveva mai sentito parlare del judoka Gene LeBell.
Gene si fece avanti e gli disse che poteva soffocarlo. Segal rispose che non ci sarebbe riuscito. In un istante Gene lo afferrò e iniziò a strangolarlo. Seagal battè la mano in segno di resa e disse che non era giusto: stava parlando e non era pronto per Gene.
Quindi zio Gene attese che Seagal si “preparasse”, e quando disse che era pronto Gene lo afferrò e iniziò a strangolarlo. Seagal non poté fare nulla contro il vecchio. Beh, Gene era incazzato perché Seagal era stato ignorante senza motivo con gli stuntman durante le loro scene di combattimento. Era inoltre arrabbiato perché Seagal aveva detto di non esser pronto e non aveva ammesso che Gene lo avesse beccato.
Quindi, come direbbe zio Gene, “Ci sono due modi per strangolare una persona: in un modo si sviene e ci si risveglia senza problemi, nell’altro si sviene alla svelta e ci si piscia e caca addosso”. Gene usò quest ultimo!
Dopo di che trascinò Seagal in un ripostiglio e lo lasciò lì incosciente.

Fonte: https://answers.yahoo.com/question/index?qid=20080328210959AA0GXH7


10. MORIHEI UESHIBA contro HIDEO OHBA

“Dato che in quel momento l’Imperatore della Manciuria era in una posizione elevata  simile a quella dell’Imperatore del Giappone, pensai che non avrei dovuto fare da uke a Ueshiba come avveniva di solito. Se Ueshiba Sensei era un vero maestro, poteva gestire senza problemi veri pugni, spinte o prese.

Hideo Ohba in Manciuria ai tempi della “True Demonstration”

Quindi decisi di attaccarlo per davvero.
Una volta sul luogo della dimostrazione, vidi che nel grande dojo Shimbuden erano presenti molti maestri di Budo. Guardai Ueshiba Sensei: la sua barba sporgeva verso di me, i suoi capelli erano dritti e gli brillavano gli occhi. Mi dissi che era proprio un vero maestro. Poi mi concentrai sul fargli da uke, pensando a come fosse diverso affrontare un maestro.
Alla fine della dimostrazione ci inchinammo e ci mettemmo in posizione seduta in un angolo del dojo. Da lì avremmo poi dovuto camminare verso i posti dove si sedevano i maestri. Tuttavia, sentii qualcuno tuonare: “Idiota che non sei altro!”. Ueshiba Sensei era una persona irascibile, e non era riuscito ad aspettare che fossimo tornati ai nostri posti. Mi urlò addosso in quel modo davanti a tutti.
Fino a quel momento avevo pensato che fosse un maestro meraviglioso e davvero un grande, ma quel suo grido mi fece scoppiare lo spirito come se fosse una bolla. Ci mettemmo a sedere. Ueshiba Sensei non mi sorrise, era di cattivo umore e mi fece sentire minuscolo.

Fonte: http://www.aikiweb.com/forums/showthread.php?t=22584

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Copyright Simone Chierchini ©2020
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