Come Nacque il Termine “Aikido” e Perché


Aikido Shodo

L’aikidoka medio è convinto che la parola “Aikido” sia stata creata da Morihei Ueshiba o dall’Aikikai Foundation per designare l’insieme delle tecniche codificate dal Fondatore stesso. Esiste tuttavia una testimonianza diretta che sembra dimostrare in modo inequivocabile che le cose avvennero diversamente: gli allievi dello Ueshiba-Ryu si sarebbero piuttosto “appropriati” – grazie al successo del loro stile – di un vocabolo che era stato coniato appositamente per fare da ombrello a una varietà di stili diversi con origini comuni. Questo fatto getta una luce nuova e interessante su come anche oggi bisognerebbe approcciarsi al mondo dell’Aikido

di SIMONE CHIERCHINI

Minoru Hirai (1903-1998), allievo di Morihei Ueshiba ai tempi ruggenti del dojo Kobukan, è noto ai posteri soprattutto per essere stato il fondatore del Korindo, stile di Aikido che Hirai iniziò nel 1938. Nel suo Korindo, Hirai aveva amalgamato esperienze nel jujutsu tradizionale con gli insegnamenti del primo Ueshiba.

Hirai, tuttavia, va ricordato anche per un altro ruolo da lui svolto in supporto di O’Sensei, quello di Director of General Affairs del Kobukan. Ecco come descrive questo suo ruolo in un’intervista del 2013 con Stanley Pranin: “Sono stato il Direttore degli Affari Generali del Kobukan a partire dal 1942 circa e ho aiutato Ueshiba Sensei nella gestione dei suoi aspetti quotidiani”. [1]

In questo ruolo, nel 1942 Hirai fu strumentale alla nascita del termine “Aikido”, come da lui rivelato nella medesima intervista. Quello che emerge inequivocabilmente dalle parole di Minoru Hirai è che il termine Aikido non nacque come preciso indicatore dell’insieme delle tecniche di Morihei Ueshiba. Aikido era invece un neologismo, coniato a tavolino nel 1942, e riferito a tutte le scuole di Aiki Budo Jujutsu presenti sotto l’ombrello del Dai Nippon Butokukai.

Il Dai Nippon Butokukai fu fondato il 17 aprile 1895 a Kyoto, con l’appoggio diretto dell’imperatore Meiji. La sua missione era quella di supportare e regolare tutti i sistemi marziali giapponesi, al fine di proteggere i tradizionali metodi di apprendimento e insegnamento del Budo e la cultura dei samurai direttamente associata. Il Butokukai fu la prima organizzazione ufficiale di arti marziali ad essere autorizzata direttamente dal governo giapponese [2]. Questa organizzazione ombrello sponsorizzò l’apertura di nuovi dojo e la registrazione di quelli esistenti in tutto il paese, fotografando così la situazione attuale nel campo delle arti marziali giapponesi. La sua funzione ricorda in qualche modo quella dei moderni organismi nazionali sportivi a guida governativa.

All’inizio degli anni ’40, cominciò a farsi sentire la necessità di creare una nuova sezione all’interno di Butokukai. La situazione era cambiata e si erano fatti strada diversi nuovi sistemi marziali basati sullo yawara/ju-jutsu. L’Aiki-Budo di Ueshiba era uno di questi, era popolare, ma era uno dei tanti. La questione venne sottoposta al consiglio direttivo del Dai Butokukai. L’impegno ovviamente non era tra quelli semplici, considerando la natura conservatrice dell’istituzione e l’evidente riluttanza degli esistenti membri del Butokukai davanti alla prospettiva di accettare l’entrata di nuove discipline.

Hirai Minoru
Minoru Hirai

Il compito di negoziare la questione per conto di Morihei Ueshiba e del suo Aiki-Budo Ryu ricadde su Minoru Hirai in quanto Direttore degli Affari Generali del Kobukan allora in carica (1942). Come Hirai racconta a Stanley Pranin, ci furono discussioni e trattative, ma, alla fine, prevalse l’idea di riconoscere i sistemi derivati ​​dallo yawara/ju-jutsu all’interno del Dai Butokukai.

Una volta raggiunta l’accettazione ufficiale del nuovo dipartimento di arti marziali, il confronto si spostò sulla denominazione sotto alla quale includere le varie discipline sopra menzionate. Il nome da dare a quei sistemi doveva essere il più comprensivo possibile e soprattutto doveva essere “inoffensivo”, cioè non suscettibile di suscitare rimostranze e attriti da parte degli stili marziali già riconosciuti e divulgati dal Butokukai. La persona che spinse maggiormente perché venisse utilizzato il termine Aikido fu Tatsuo Hisatomi, rappresentante del Kodokan di Jigoro Kano, insieme a Shohei Fujinuma della divisione Kendo. I due erano amici personali di Hirai e sostenevano le sue posizioni. Dopo lunghe trattative, il termine “Aikido” risultò essere il prescelto – quello alternativo, Aiki-Budo, che era il termine originariamente proposto e probabilmente il preferito di Ueshiba, esprimeva con meno incisività l’idea di michi o do.

È interessante notare che non molto tempo dopo Minoru Hirai lasciò la sua posizione di Direttore degli Affari Generali di Kobukan e accettò un lavoro presso il Dai-Nihon-Butokukai: era stato nominato capo del nuovo dipartimento chiamato “Aikido”. [3]

Il punto più importante che emerge dalla testimonianza di Minoru Hirai, tuttavia, è che il termine Aikido era stato selezionato “a freddo”, come contenitore neutro per un serie di diversi stili di post yawara/jujustsu, e che la scelta era stata fatta principalmente con lo scopo di non irritare i rappresentanti di altre già affermate arti marziali come il Kendo o il Judo. Contrariamente a quanto la vulgata sostiene, lo Ueshiba-Ryu non è quindi né l’iniziatore dell’ “Aikido”, né l’unico destinatario dell’utilizzo del termine “Aikido”. L’Aikido è, a partire dalla sua genesi, un contenitore in cui convivono i figli dello stesso padre, come entità individuali distinte.

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Gli ideogrammi Ai-Ki-Do

Il successivo successo dell’Aikido di Ueshiba ha sostanzialmente eclissato gli altri consanguinei dello Ueshiba-Ryu, e oggi è diventato comune rendere l’equazione Aikido = Ueshiba, che è storicamente e documentariamente inaccurata. Il nuovo termine “Aikido” parve piacere a Morihei che, di conseguenza, lasciò cadere la denominazione Aiki-Budo. In un’intervista del 1967, affermò di aver personalmente scelto il nome “Aikido”, cosa che sappiamo essere non vera. [4]

Conclusioni

Varietà e differenze erano parte integrante dell’Aikido da ancor prima che il termine “Aikido” venisse coniato, ed erano un fatto precedente al pieno sviluppo dell’Aikido di Ueshiba e alla sua ulteriore ramificazione attraverso i suoi allievi. In questa luce, anche il solo usare la frase “Fondatore dell’Aikido” in relazione a O’Sensei è in qualche modo fuorviante. Contrariamente alla corrente coscienza comune, l’unicità dello stile è un concetto alieno nell’Aikido, come la storia e la pratica sembrano costantemente dimostrare.

Copyright Simone Chierchini ©2014
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Note

[1] Pranin Stanley, Interview with Minoru Harai, Aikido Journal, 2013 http://members.aikidojournal.com/public/interview-with-minoru-hirai/ (Consultato il 27/05/2020)

[2] Dai Nippon Butoku Kai https://dnbk.org/history.php (Consultato il 27/05/2020)

[3] Branches of Aikido http://www.martialtalk.com/threads/branches-of-aikido.840/page-3 (Consultato il 28/05/2020)

[4] Excerpt from Radio Interview with Morihei Ueshiba, Founder of Aikido https://aikidojournal.com/2017/11/21/morihei-ueshiba-radio-interview/ (Consultato il 28/05/2020)


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