Attenzione! Questo articolo può causare effetti indesiderati anche gravi.
Non somministrare ai principianti ed ai praticanti che cercano scuse per non impegnarsi.
Aut. Honbu Ric. 05.12
di GABRIELE DI CAMILLO
Praticare, praticare e… praticare.
Questi tre concetti sono, giustamente, alla base dello studio dell’aikido, ma spesso si tende a confondere pratica ed allenamento, lasciando che il sudore ci inganni su quanto abbiamo fatto per crescere.
Potresti allenarti 16 ore al giorno, saltare la pausa pranzo, dormire poco e continuare ad avere la forte sensazione che c’è qualcosa che non va.
La quantità di sforzo profuso non è una condizione sufficiente per l’ottenimento dell’abilità nel budo e lavorare bene, non significa solo lavorare duro, ma piuttosto lavorare in modo intelligente.
Se vuoi veramente un approccio differente dovresti provare a pensare come un pigro.
Ecco allora 6 punti su cui riflettere riguardo a come la mentalità di un pigro può renderti più abile nell’aikido.
Un aikidoka pigro è furbo. Per quanto tu possa sforzarti, non riuscirai mai a far lavorare un aikidoka pigro più del dovuto. Un pigro ricerca costantemente il modo per non lavorare più di quanto strettamente necessario. Adottare la mentalità di un pigro nell’applicarti all’aiki significa raggiungere i tuoi traguardi con lo sforzo minore.
Un aikidoka pigro è efficace. Un aikidoka pigro cerca sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo: come un gatto, un pigro concentra le energie necessarie per controllare uke in un lasso di tempo ristretto… poi torna ad oziare al sole.
Un aikidoka pigro sa definire le priorità. Se un pigro è costretto a considerare 100 particolari nell’esecuzione di una tecnica, inizierà sempre dalle 3 che gli possono garantire il migliore effetto su uke. Un pigro non spreca tempo con movimenti spettacolari: se mettete un pigro su un tatami, andrà subito al sodo, impegnandosi sui concetti di maggiore impatto sulla pratica.
Un aikidoka pigro conosce il valore del tempo. Non c’è cosa che dia fastidio di più ad un pigro di chi spreca il suo tempo; per questo motivo un aikidoka pigro è un artista delle sottigliezze del movimento. Per un pigro ogni minuto di pratica è unico e prezioso, ma soprattutto, ogni minuto di lavoro inutile è un minuto rubato all’ozio.
Un aikidoka pigro sceglie sempre il sentiero più breve. Di fronte all’inevitabile, un pigro sceglie sempre il sentiero più breve: mai indulgere in movimenti inutili. Un aikidoka pigro, inoltre, non tralascia una pratica costante, perché sa che praticare irregolarmente significa dover correre per recuperare.
Un aikidoka pigro conosce e sfrutta la leva. Archimede è il santo protettore dei pigri. Date ad un aikidoka pigro una leva e solleverà il mondo…mantenendo un gradevole shisei. Che si tratti di sfruttare ikkyo o di utilizzare un udekimenage, controllare l’asse o praticare jo-nage, un aikidoka pigro troverà sempre il modo per ottenere i risultati desiderati con il minimo sforzo possibile… il suo naturalmente: uke deve correre.
Fonte: http://higashinoyume.altervista.org/joomla/pensieri/31-elogio-della-pigrizia
Copyright Gabriele Di Camillo© 2012
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…esatto come un gatto… avete presente i muscoli di un gatto? esattamente in quel modo… quindi prima fatevi i muscoli di un gatto poi iniziate ad oziare… buon divertimento!
Gatto, per favore firmati per esteso, o il commento verrà eliminato.
Regole della casa…
In realtà il gatto usa più l’effetto elastico dei legamenti che non i muscoli, a meno che non debba graffiare o arrampicarsi… no?
parlando del firmare per esteso? non sarebbe difficile:
1 se devo essere pigro la firma non serve per esprimere un opinione
2 “Regole della casa…” semmai del padrone di casa
o se preferisci dal nume tutelare dell’associazione e ente
meno male facciamo il Blogger Seminar per liberarci dalle regole
dettate dai “potenti”
3 “chi?” chi è soltanto la forma conseguente alla funzione
ma ciò che sono è un uomo in maschera
certo non metto in dubbio le tue capacità di osservazione
sto semplicemente sottolineando il paradosso
costituito dal chiedere ad un uomo mascherato
chi egli sia…
e parlando invece dell’articolo
in Aikido non sempre si è tori
per la metà del tempo si è uke o sbaglio?
Metti 2 pigri insieme e vedrai un incontro velocissimo al risparmio di ogni spreco di tempo…
al massimo scriveranno su internet e non andranno in palestra se non per riscuotere e parlare ancora
questo è il classico esempio di “andare fuori tema”…
l’oggetto del discorso è un altro
diciamo che l’abilità del gatto fa la differenza
un gatto che tutti i giorni cade dal secondo piano cento volte
è più “gatto” di uno che sta tutto il giorno in poltrona…
attenzione a dove focalizzate l’attenzione… o a dove ve la fanno focalizzare i vostri Maestri
L’amico Gatto di cui sopra ci ha mandato un interessante commento, ma gli scoccia di dirci chi è che commenta, anche se gli viene chiesto per favore. Sarò retrogrado e un cattivaccio, ma io di commenti anonimi non ne pubblico, né belli né brutti.
Sorry Pussy Cat 🙂
ecco perchè in Italia l’Aikido non funziona… non sei retrogrado ne cattivaccio… sei un prepotente come tutti i vertici… io ho firmato eccome…
ps: “per favore firma o non ti pubblico” non è chiedere per favore è obbligare… te lo dimostro: “per favore pubblicami anche se non mi firmo”… e cmq ripeto che mi sono firmato… anche adesso
Benvenuto all’egregio Mario Rossi allora…
davvero complimenti… errare è umano… ammetterlo quasi divino… forse qualcosa si può fare 🙂
[firmandomi gatto non intendevo dire che io sono come un gatto e posso oziare]
[…] Praticare, Praticare e… Praticare […]